martedì 24 dicembre 2013

PREMIO LUIGI DI ROSA - QUARTA EDIZIONE

L’Associazione culturale no profit Araba Fenice di Sezze, con il patrocinio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, bandisce il Terzo Premio Nazionale Luigi Di Rosa, dedicato alla memoria del concittadino Luigi Di Rosa, giovane studente rimasto ucciso il 28 maggio 1976 a Sezze dopo un comizio di un parlamentare del MSI.

Presidente onorario del Premio è la sig.a Mariella Di Rosa, sorella di Luigi.

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PREMIO NAZIONALE
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giovedì 30 maggio 2013

medaglie assegnate all'araba fenice dal SENATO DELLA REPUBBLICA, CAMERA DEI DEPUTATI E DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.

MEDAGLIA DEL SENTO DELLA REPUBBLICA

MEDAGLIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

MAURO ALESSANDRI CANTA CANZONI DI LOTTA












PROIEZIONE DEL VIDEO “ODIO GLI INDIFFERENTI” DI A. GRAMSCI

GIAN CARLO MANCINI ( DISCORSO FINALE).

Anche quest’anno termina il Premio Luigi Di Rosa. Siamo arrivati alla terza edizione, con qualche difficoltà, ma con grandi soddisfazioni, eppure ogni volta è triste doversi salutare. Darsi appuntamento quasi tutte le sere dà, infatti, a me e ai soci dell’associazione, la sensazione di diventare un po’ una grande famiglia. Ritrovarci per discutere su questo tema, per ricordare un avvenimento che non ha segnato solo Mariella e i suoi cari, ma tutta la nostra comunità, è dura, ma ci infonde tanta forza e tanta speranza. Perché ricordare vuol dire, secondo noi, capire. Capire cosa è successo, perché. Intervenire, in 5, 10, o in 100 persone che siano, significa diventare testimoni in prima persona. Significa far rivivere, per una sera,  con le nostre parole, la nostra attenzione, la nostra presenza, Luigi e tutti i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, a cui durante gli anni 70 sono stati ingiustamente strappati i sogni. Per questo voglio ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicino, in ogni modo possibile. Dalle persone più umili ai grandi politici, che ci hanno indistintamente resi orgogliosi della loro presenza. Ma, soprattutto, voglio ringraziare dal profondo del cuore chi, invece, non ci è mai stato. Perché la loro assenza è stata il nostro stimolo, la spinta a non mollare. La loro mancanza ci ha ricordato, più di tanti lunghi e inutili sermoni, che non si può avere Memoria solo quando fa comodo. “Memoria” non è una parola da sfoggiare. E’ una vessillo di cui ci si deve fare cavalieri e promotori.

Grazie a tutti, alla prossima edizione!